Irranca Salvatore La mia biografia August 24, 2020
Salvatore Irranca
Sono il figlio maggiore di una famiglia di sette figli, che per vivere ha lavorato fin da bambino. Sono nato a Solarussa (OR) il 6 luglio 1937, ma ho vissuto a Paulilatino, il paese di mia madre Francescangela e da quando ero alle scuole elementari, andavo in campagna notte e giorno dietro le pecore perché non sconfinassero nelle terre dei vicini; quella vita allora, non era molto comoda, si facevano tanti sacrifici, vera utopia nei nostri giorni. Si vivevano le intemperie dell’inverno sotto la pioggia, i lampi, i tuoni e come uniche protezioni gli alberi e l’impermeabile. Nient’altro. …Terribile! Era una vita troppo dura, impossibile vedere una prospettiva. Per cui cambiai lavoro e andai a lavorare a giornata con alcuni proprietari terrieri del paese a zappare la terra per le varie coltivazioni, a spietrare terreni disseminati, per prepararli alla semina del grano e altro; come detto, allora si andava a lavororare da ragazzi e la sveglia suonava molto presto, per giunta la giornata terminava al buio, quando non si vedeva più.
S'Ardia
Questi erano gli anni 50, un passato molto recente che è giusto ricordare. Fortuna ha voluto che in paese dal 1953 arrivarono gli Ispettorati Agrari di Oristano e di Ghilarza che iniziarono a fare corsi di potatura degli olivi. Questa per me era una grande opportunità che poteva allontanarmi dalle mansioni di cui sopra. I corsi di potatura dell’olivo erano davvero stimolanti, oltre ad avere acquisito competenze di un nuovo lavoro, era l’occasione per cambiare vita e togliersi qualche soddisfazione. Venni chiamato a frequentare un corso di perfezionamento ad Oristano dove parteciparono dottori in Agraria, periti Agrari e potatori dalla Puglia e dalla Toscana. In quel Corso, classificato tra i migliori, mi affidarono da subito il ruolo di Istruttore. Tanto era l’entusiasmo, che dedicai una passione straordinaria alla nuova sfida, ricavandone grandi soddisfazioni. All’età di circa 16 anni già facevo l’istruttore della potatura dell’olivo, preparazione dell’olivastro all’innesto e dello stesso innesto. Lavorai sempre in quel settore in tutta la Provincia di Cagliari fino a quando, all’improvviso, la mia vita cambiò totalmente. Era il mese di agosto del 1956, il parroco di Paulilatino organizzò una gita ad Alghero. Mio padre Giuseppe ne venne a conoscenza e mi disse di chiedere a Don Murtas se nel pullman ci fosse un posto anche per lui. Il posto c’era così accompagnato da mio padre partimmo per quella bellissima città. Mio padre conosceva Alghero, c’era stato nel 1943 da richiamato. Dopo aver fatto un giro in città, andammo a trovare un caro amico e mentre parlavano di vecchi ricordi, si lasciò sfuggire una battuta dicendo “…quasi quasi mi sta venendo l’idea di trasferirmi ad Alghero”. Quel suo amico gli rispose subito, “…se decidi, io ho un locale in zona Calvia, vicinissimo ad Alghero, non voglio nemmeno affitto, ci puoi stare quanto vuoi”. Così, dopo soli 15/20 giorni ci trasferimmo ad Alghero con tutta la famiglia. Non c’era la cultura di potare gli olivi come nella Provincia di Cagliari, così mi dovetti adeguare e prendere il primo lavoro che si presentò. Entrai all’ETFAS, dal 1956 al 1959, poi partii a fare il Militare di leva obbligatoria. Al termine della leva insieme ad alcuni amici informati di una richiesta di lavoro in una Ditta Francese, feci la domanda e così partii per questa avventura. Dopo nove mesi, decisi infine di rientrare definitivamente ad Alghero. Dopo questa esperienza decisi di emigrare nuovamente, questa volta in Germania dove richiedevano frenatori nelle ferrovie Federali. Ci stetti 4/5 mesi, ma non sopportavo il clima e dovetti rientrare, feci domanda di arruolamento in Polizia di Stato e negli Agenti di Custodia, idoneo a tutti e due i Corpi, venni chiamato prima dagli Agenti di Custodia e dopo oltre un mese alla Scuola Militare di Cairo Montenotte (SV), mi chiamarono anche dalla scuola di Polizia di Stato. Nella scuola mi feci degli amici, così rinunciai alla chiamata in Polizia, decidendo di continuare la carriera negli Agenti di Custodia. “Ho fatto bene, ho fatto male non lo so, probabilmente oggi a ragion veduta ho sottovalutato, certamente non è come stare chiusi in Galera e sempre a contatto diretto con le stesse persone tutto il giorno”. Parte da qui l’inizio della sua storia di vita vissuta. Per anni ho presieduto l’Associazione Pensionati Interforze di Alghero. Io e i miei colleghi abbiamo sempre combattuto per ottenere i diritti di tutti i corpi di Polizia e Forze Armate, ottenendo spesso il risultati attesi. Tuttora l’Associazione è aperta e lavora ancora per condividere e rappresentare chi non avrebbe le forze per fare da solo. Ad oggi ricopro la carica di vicepresidente in favore dell’Ammiraglio Vittorio Guillot.
Da sempre però, coltivai la mia passione nella poesia cantata sarda d’improvvisazione. Tuttora scrivo poesie e spesso mi cimento nelle gare come organizzatore chiamando i migliori poeti del momento. Raccolgo con dedizione le registrazioni delle gare sui palchi sardi dei poeti più famosi, molti di questi li ho conosciuti di persona e tuttora ho relazioni con parenti e amici. Sono stato molte volte chiamato a partecipare ai concorsi di poesia: non ho sempre accettato, ma a volte si, e in alcune occasioni, sono anche riuscito ad avere sorprendenti riconoscimenti che conservo con affetto. La poesia fa parte del nostro patrimonio, così come la lingua e le sue diversità. Ritengo la poesia sarda un tesoro da preservare e da condividere con i nostri giovani perché lo possano tramandare e tenerlo in vita.
Vivo ad Alghero con la mia famiglia, la città che mi ha adottato, la città più bella del mondo, la Riviera del Corallo, ...è stato amore a prima vista.
Salvatore Irranca
La mia stupenda famiglia
#alghero #sardegna #associazionepensionatiinterforze #poesiasarda #iosonosardo
Salvatore Irranca
Sono il figlio maggiore di una famiglia di sette figli, che per vivere ha lavorato fin da bambino. Sono nato a Solarussa (OR) il 6 luglio 1937, ma ho vissuto a Paulilatino, il paese di mia madre Francescangela e da quando ero alle scuole elementari, andavo in campagna notte e giorno dietro le pecore perché non sconfinassero nelle terre dei vicini; quella vita allora, non era molto comoda, si facevano tanti sacrifici, vera utopia nei nostri giorni. Si vivevano le intemperie dell’inverno sotto la pioggia, i lampi, i tuoni e come uniche protezioni gli alberi e l’impermeabile. Nient’altro. …Terribile! Era una vita troppo dura, impossibile vedere una prospettiva. Per cui cambiai lavoro e andai a lavorare a giornata con alcuni proprietari terrieri del paese a zappare la terra per le varie coltivazioni, a spietrare terreni disseminati, per prepararli alla semina del grano e altro; come detto, allora si andava a lavororare da ragazzi e la sveglia suonava molto presto, per giunta la giornata terminava al buio, quando non si vedeva più.
S'Ardia
Questi erano gli anni 50, un passato molto recente che è giusto ricordare. Fortuna ha voluto che in paese dal 1953 arrivarono gli Ispettorati Agrari di Oristano e di Ghilarza che iniziarono a fare corsi di potatura degli olivi. Questa per me era una grande opportunità che poteva allontanarmi dalle mansioni di cui sopra. I corsi di potatura dell’olivo erano davvero stimolanti, oltre ad avere acquisito competenze di un nuovo lavoro, era l’occasione per cambiare vita e togliersi qualche soddisfazione. Venni chiamato a frequentare un corso di perfezionamento ad Oristano dove parteciparono dottori in Agraria, periti Agrari e potatori dalla Puglia e dalla Toscana. In quel Corso, classificato tra i migliori, mi affidarono da subito il ruolo di Istruttore. Tanto era l’entusiasmo, che dedicai una passione straordinaria alla nuova sfida, ricavandone grandi soddisfazioni. All’età di circa 16 anni già facevo l’istruttore della potatura dell’olivo, preparazione dell’olivastro all’innesto e dello stesso innesto. Lavorai sempre in quel settore in tutta la Provincia di Cagliari fino a quando, all’improvviso, la mia vita cambiò totalmente. Era il mese di agosto del 1956, il parroco di Paulilatino organizzò una gita ad Alghero. Mio padre Giuseppe ne venne a conoscenza e mi disse di chiedere a Don Murtas se nel pullman ci fosse un posto anche per lui. Il posto c’era così accompagnato da mio padre partimmo per quella bellissima città. Mio padre conosceva Alghero, c’era stato nel 1943 da richiamato. Dopo aver fatto un giro in città, andammo a trovare un caro amico e mentre parlavano di vecchi ricordi, si lasciò sfuggire una battuta dicendo “…quasi quasi mi sta venendo l’idea di trasferirmi ad Alghero”. Quel suo amico gli rispose subito, “…se decidi, io ho un locale in zona Calvia, vicinissimo ad Alghero, non voglio nemmeno affitto, ci puoi stare quanto vuoi”. Così, dopo soli 15/20 giorni ci trasferimmo ad Alghero con tutta la famiglia. Non c’era la cultura di potare gli olivi come nella Provincia di Cagliari, così mi dovetti adeguare e prendere il primo lavoro che si presentò. Entrai all’ETFAS, dal 1956 al 1959, poi partii a fare il Militare di leva obbligatoria. Al termine della leva insieme ad alcuni amici informati di una richiesta di lavoro in una Ditta Francese, feci la domanda e così partii per questa avventura. Dopo nove mesi, decisi infine di rientrare definitivamente ad Alghero. Dopo questa esperienza decisi di emigrare nuovamente, questa volta in Germania dove richiedevano frenatori nelle ferrovie Federali. Ci stetti 4/5 mesi, ma non sopportavo il clima e dovetti rientrare, feci domanda di arruolamento in Polizia di Stato e negli Agenti di Custodia, idoneo a tutti e due i Corpi, venni chiamato prima dagli Agenti di Custodia e dopo oltre un mese alla Scuola Militare di Cairo Montenotte (SV), mi chiamarono anche dalla scuola di Polizia di Stato. Nella scuola mi feci degli amici, così rinunciai alla chiamata in Polizia, decidendo di continuare la carriera negli Agenti di Custodia. “Ho fatto bene, ho fatto male non lo so, probabilmente oggi a ragion veduta ho sottovalutato, certamente non è come stare chiusi in Galera e sempre a contatto diretto con le stesse persone tutto il giorno”. Parte da qui l’inizio della sua storia di vita vissuta. Per anni ho presieduto l’Associazione Pensionati Interforze di Alghero. Io e i miei colleghi abbiamo sempre combattuto per ottenere i diritti di tutti i corpi di Polizia e Forze Armate, ottenendo spesso il risultati attesi. Tuttora l’Associazione è aperta e lavora ancora per condividere e rappresentare chi non avrebbe le forze per fare da solo. Ad oggi ricopro la carica di vicepresidente in favore dell’Ammiraglio Vittorio Guillot.
Da sempre però, coltivai la mia passione nella poesia cantata sarda d’improvvisazione. Tuttora scrivo poesie e spesso mi cimento nelle gare come organizzatore chiamando i migliori poeti del momento. Raccolgo con dedizione le registrazioni delle gare sui palchi sardi dei poeti più famosi, molti di questi li ho conosciuti di persona e tuttora ho relazioni con parenti e amici. Sono stato molte volte chiamato a partecipare ai concorsi di poesia: non ho sempre accettato, ma a volte si, e in alcune occasioni, sono anche riuscito ad avere sorprendenti riconoscimenti che conservo con affetto. La poesia fa parte del nostro patrimonio, così come la lingua e le sue diversità. Ritengo la poesia sarda un tesoro da preservare e da condividere con i nostri giovani perché lo possano tramandare e tenerlo in vita.
Vivo ad Alghero con la mia famiglia, la città che mi ha adottato, la città più bella del mondo, la Riviera del Corallo, ...è stato amore a prima vista.
Salvatore Irranca
La mia stupenda famiglia
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